E’ tutta questione di cultura o no?

 

 

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I Pispoli ai giardini a Monaco

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Quando sono in Germania con i Pispoli, mi accorgo di tanti aspetti che sono differenti per quanto riguarda l’educazione dei bambini.
Questo mi fa riflettere su come le cose possano essere osservate da diversi punti di vista, e qua sotto provo a fare qualche esempio.

In Germania, appena è possibile, i bambini corrono scalzi a casa e fuori, anche nei parchi e giardini.
I tedeschi sono convinti che il piede si sviluppi meglio camminando scalzi. Piove? Si vestono bene i bambini e fuori all’aria aperta.
In Italia invece vedo mamme che mettono scarpe ai piedini di bimbi che nemmeno sanno ancora camminare.
E se piove, tutti a casa.

I bambini italiani restano volentieri svegli a lungo.
Spesso li vedo ai ristoranti o in giro anche alle ore 22 e oltre. in Germania si va a letto massimo alle 20.
Anche i miei Pispoli vanno a letto presto, però penso che ognuno abbia il proprio ritmo e che non sia giusto snaturarlo.
insomma, la nanna presto non dovrebbe essere un obbligo…

Per le mamme tedesche lo zucchero è il nemico numero uno.
Le mamme tedesche non danno biscotti industriali, merendine, pane di farina bianca o yogurt con la frutta ai propri bimbi che mangiano invece pane nero, frutta e yogurt biologico, al massimo con un po’ di müsli.
Peccato che poi verso i 5/6 anni, i bambini tedeschi mangino parecchi più dolciumi di quelli italiani:-/

I bambini tedeschi al di sotto dei 5/6 anni (ma spesso anche dopo) non guardano la Tv,
e dopo lo fanno solo sotto controllo dei genitori. La Tv fa male.
Al massimo sono concessi dvd su animali o cartoni animati (ma non giapponesi).
Nessun bambino tedesco conosce Peppa Pig. Incredibile, vero?
Nelle case italiane la Tv è invece spesso troppo accessa.
I bambini conoscono tutti i cartoni animati e Peppa Pig è fra le prime parole pronunciati dei piccoli amici di Annika e David.
A 10 anni molti bambini hanno un televisore in cameretta.

In Danimarca le mamme parcheggiano le carrozzine con i bimbi fuori dai negozi.
In Danimarca, ma penso in tutta la Scandinavia, i bambini che dormono nella carrozzina, rimangono tranquillamente fuori dai negozi o bar, mentre le mamme fanno la spesa o bevono un caffè.
E ha senso: bambini piccoli dormono benissimo all’aria aperta, meglio che all’interno.
Quando un bimbo si sveglia, i passanti avvertono la mamma. Semplice.
Vi immaginate gli sguardi degli italiani? “Scusi, IL SUO BAMBINO PIANGE Lì FUORI”.
Ho presente gli sguardi e mi vergogno solo al pensiero. Non lo farei mai. E se qualcuno mi ruba i bimbi?
E’ questo il motivo oppure ho paura di essere giudicata come mamma cattiva?
Eppure nel primo inverno sarebbe stato così comodo poter lasciare la carrozzina gemellare fuori dai negozi con i bimbi nel paese dei sogni.

Le mamme italiane hanno paura della febbre.
Appena sale sopra i 38.5, si inizia con la tachipirina. Certo, molti pediatri anche qua lo consigliano ma c’è chi la usa anche per fare addormentare meglio i bimbi…
In Germania si dice che la febbre aiuta il bambino a guarire, a combattere i virus.
E quindi – se il bambino non ha dolori e sta bene – non si abbassa la febbre, nemmeno se arriva a 39 e oltre.

D’altra parte le mamme tedesche hanno paura del sole.
Appena arrivano i primi raggi di sole, il bambino viene coperto di crema solare dalla testa ai piedi. Poi il capello e -meglio- magliette a maniche lunghe.
E ovviamente al mare solo con costumi e vestiti a protezione solare UV.
Ma servono davvero? O è solo una trovata commerciale?

In Germania molte mamme (e papà) hanno la possibilità di rimanere a casa i primi tre anni di vita dei bambini.
Lo stato sostiene le famiglie in quel periodo. Ma questo è un altro discorso e non è una questione culturale, ma politica. 🙁

E con tutto questo cosa voglio dirvi?
Beh, che a volte è veramente interessante e utile conoscere le abitudine di altri paesi.
Perché noi mamme siamo spesso costrette a seguire tutta una serie di consigli più o meno giusti di parenti, amici ed altre mamme.
Chi di voi non si è sentita dire almeno mille volte: “uh, non fare mai…, devi fare così… così fai male… ”
E invece io penso che ognuno debba trovare la propria strada.
Spesso basta osservare il bambino per vedere cosa gli fa bene. E cosa fa bene a noi.

E a volte può essere utile dare uno sguardo ad altre culture: se un paese intero fa in un certo modo, non può essere così sbagliato, non pensate?

Se per voi va bene, sono giusti il cesario e il parto a casa, come anche la cameretta dalla nascita e il letto familiare, il latte artificiale e allattare fino a 3/4 anni, lo svezzamento a 4 mesi o a 10, la medicina tradizionale e l’omeopatia….

Ogni mamma ha il diritto di cercare la propria strada.
E basta con le critiche e i consigli su come si debba fare, semplicemente non hanno senso 🙂

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